Sfumo le vongole col vino. Ho deciso di far qualcosa di semplice stasera.

Sento che mi sta fissando.

Non lo so se sei quella giusta.

Farò linguine bianche, lascerò le vongole al naturale, giusto un po’ d’aglio all’inizio, anche perché se si ferma a dormire domani avremo l’alito impastato e non è il caso di alzarsi così per nessuno dei due.

Se sei quella giusta stasera si farà del gran sesso.
Se sei quella giusta lo sapremo. Lo saprò io per primo.

Sì, vero, mi sono barattato una finale di coppa per conoscerti in un pub, e mi sei piaciuta, sì.

Simpatica.

Se sei quella giusta non sbaglierai i tempi dell’approccio. E farai attenzione a non innamorarti.
Se sei quella giusta questa serata ce la ricorderemo a lungo.

Mi è piaciuto fare sesso con te l’altra volta. Vero: nulla di monumentale, ma divertente. Abbastanza. Per noi uomini conta parecchio come si fa sesso, sai? Un mio amico dice che dà tre botte prima di capire se una ne vale la pena. Ma ne bastano anche meno, te l’assicuro.

E tu sei un abbastanza. Un forse messo lì. Vediamo un po’.
Non ti stai innamorando, vero?

Ora ti chiedo se vuoi altro vino: dimmi di sì, così saprò che ti vuoi lasciare andare davvero.

– Altro vino?
– No, grazie! Poi esagero!

Peccato. Peccato perché è già un punto in meno sulla tabella.
Fin qui eri andata benino.

– Ti piace al dente o ben cotta la pasta?
– Fai tu! Mi sembri bravo in cucina, io sono una tale schiappa!

Hai il rossetto un po’ sbavato: dovresti usare un colore più neutro, peccato che insisti a farti quella riga di contorno così scura. Staresti bene al naturale, ma se te lo dico poi ti offendi perché voi donne siete così. E allora te lo dirò più avanti, quando avremo più confidenza. Se ci sarà un poi.

– Ti ho portato una cosa!
– Ancora?
– Davvero? Uhm, che bella sorpresa! Una maglietta! Grazie! Non dovevi!

Se sei quella sbagliata potrei non chiamarti più.

– Mi stai viziando! È bellissima!
– Di niente! Se non va bene possiamo cambiarla!

Se sei quella giusta dovresti sapere che porto le polo.
Magliette così solo per il calcio.

Se sei quella giusta adesso mangiamo e ridiamo fino a rotolarci nel letto.
Adesso ti bacio e vediamo.

Scolo la pasta, la butto a rosolare il tempo giusto con le vongole, è tutto un’alchimia di tempi, sai? È importante fare le cose nel momento giusto, altrimenti tutto si spezza e si resta così.

Mangiamo.

E tu mi mangi con gli occhi, sorridendo.

Non innamorarti. Si complica tutto, diventa tutto più pieno di aspettative. Non innamorarti. E non masticare così per favore. Anche stare a tavola dice molto di noi. Io ad esempio odio le persone che non tengono bene le posate.

Bevi acqua. Come fai a bere acqua col pesce?
A un certo punto ti avvicini senza troppo preamboli.
Mi piacciono quelle che prendono l’iniziativa. Potresti essere quella giusta.
Mi abbassi la cerniera e mi prendi il cazzo in bocca.

Così va bene, così è perfetto.

Potresti essere quella giusta. Non sei malaccio come scopata. Non sei malaccio messa così.
Peccato che il rossetto mi stia striando la cappella e proprio no, è un colore che non mi piace.

E forse sai che c’è? È questo che fa decidere delle imperfezioni di una donna: la somma minima delle cose che non vanno. Sentimenti compresi.

Sei carina si, ma non abbastanza. Manca ancora qualcosa a tutto questo.
E non guardarmi così, non lo fare, non lo dire. Non è il momento per le frasi d’effetto.

Facciamo sesso e basta. Ok tutto, ma facciamo sesso e basta.
Ti sfili la cappella dalle labbra e dici

-Ti amo!

Non rispondo.
No. È il momento sbagliato. È il modo sbagliato.

Se tu fossi stata quella giusta te l’avrei detto io.
Il problema è che questo complica tutto e io non voglio complicazioni.

Mi sa che stasera è l’unica scopata. Ti lascio finire e poi sarà davvero troppo tardi per rivedersi.
Domani c’è una finale di coppa che non mi perdo.

E tu non sei quella giusta.

Sei una che si innamora.

Anche no, grazie.