Di cosa so?

Infila ancora meglio le labbra tra le mie cosce.
Sento la lingua che passa prima larga e spessa all’incipit, poi si fa strada tra le grandi labbra.

Mi allargo per facilitarlo.
Emerge e pensa un secondo.

-Mh

È il sommelier dei miei umori.
Ora dirà se sono di una buona annata.

-Kiwi – sentenzia.

Poi ci rimette la faccia per sapere con più precisione.

L’ha presa seriamente. Non sta giocando col clitoride: sta proprio cercando di cosa so, lì sotto. Respira, come fanno quelli che se ne intendono di vino quando assaggiando partendo dal profumo, e poi dal sapore.

-Kiwi, docilmente aspro. Maturo al punto giusto… – passa la lingua sul palato a bocca chiusa, pensando. – E salsedine.

Dà una lappata per sincerarsene.

-Si: non sale, no, avrebbe il sapore troppo forte. In realtà è giusta una nota leggera. Più salsedine. Pochissimo. E…- Se dice pesce ci resto male. Non so di pesce, vero?

-Note di gelsomino. Sul fondo. Per chiudere.

Mi guarda.

-Hai la figa più buona del mondo.

Torna con la faccia lì sotto e decido di non disturbarlo più, visto che entrambi ci abbiamo preso gusto.