Sei un cretino. Questo vizio di rimandare le cose non te lo togli mai. Da sempre è così, ti riduci sempre all’ultimo. Mancano 5 ore al suo arrivo e sei completamente a zero.
Dai Mamma rispondi su.
“Pronto?”
“Pronto Mamma, sono io”
“Io chi?”. Sempre così, sempre così dice quando le dico “sono io”.
“Mamma hai solo un figlio”
“Ehi Gigi, che è successo?”
Sempre con sta storia che se la chiamo deve essere successo per forza qualcosa, però stavolta ha ragione cazzo.
“Mamma nulla, ti ho chiamato per sapere come stai”
“Amore di Mamma, dimmi di cosa hai bisogno dai!”
“Ok. Ma stai bene vero?”
“Meh muoviti che devo andare dalla nonna”
“Ok stai bene. Mamma sto nella cacca, tra poche ore arriva Fra e volevo prepararle qualcosa per cena. Qualcosa di diverso, qualcosa di buono, qualcosa che possa assomigliare ad una cena seria. Non mi va di portarla fuori, vorrei provare a cucinare io. Tralasciando inutili commenti sulle mie qualità culinarie, avevo pensato alla lasagna di carciofi come quella che fai tu e come secondo quegli involtini di melanzane che mi facevi una volta e che mi piacevano un sacco. Poi come dolce devo decidere se farlo io o comprarlo”.
Risate, neanche tanto trattenute, arrivano dall’altra parte della cornetta.
“Mamma dai, aiutami su”
“Gigi tu devi fare tutte queste cose? Parli sul serio o mi prendi in giro?”
“Mamma oh dai, se mi impegno ce la posso fare. Ora dimmi cosa devo comprare”
Continuando a ridere mi dice tutti gli ingredienti, vado al supermercato, alla cassa Sandra la commessa, mi guarda e sorride perplessa, in questi ultimi 12 mesi, da quando Fra è a Chicago mi ha visto comprare solo surgelati, sughi pronti, formaggi e affettati. La anticipo e le dico: “Sandra non ridere anche tu, si voglio provare a cucinare qualcosa di diverso ok? Oggi torna Fra”.
Sandra mi risponde sorridendo: “Gigi ho fiducia in te, ma domani mi racconti tutto”.
Ma vedi tu se deve prendermi in giro anche la commessa del supermercato. Torno a casa, esco gli ingredienti dalle buste e richiamo mia madre. “Pronto Mamma, allora ho tutti gli ingredienti ora è il momento di spiegarmi come minchia devo fare a preparare tutto.”
Mi spiega tutto, mi dice come devo pulire i carciofi, come tenerli in ammollo, come soffriggerli con lo scalogno e l’olio e come sfumarli con il vino bianco. Mi ha praticamente telecomandato fino a mettere i diversi strati di lasagne nella pirofila da forno e cospargerli con la mozzarella, il parmigiano e ovviamente i carciofi.
Operazione lasagna conclusa, è pronta per essere infornata, è ora di passare al secondo.
Gli involtini di melanzane con ricotta sono una passeggiata di salute rispetto alle lasagne ma comunque scatta un’altra telefonata a mia madre per chiedere il tempo di cottura e se ci andasse o meno il parmigiano. Poi mi fa: “Per dolce fai questo che è facile e puoi farlo anche tu facendo anche una bella figura”
“Grazie per la fiducia. Sono stato bravissimo, almeno spero. Ora spiegami questo dolce”.
Mi racconta come preparare una torta al cacao e ricotta. Faccio anche questa con il suo sapiente e irridente aiuto.
È tutto in forno, sul cellulare vedo la chiamata di Fra, la richiamo, mi dice che viene in taxi e tra quaranta minuti è a casa. Finalmente. Non vedo l’ora di stringerla fra le mie braccia e darle quel bacio che ormai manca da 4 mesi, dall’ultima volta che ci siamo visti. Ora torna per sempre, finalmente possiamo vivere insieme e amarci sotto lo stesso tetto.
Preparo la tavola, prendo il vino, tiro fuori le melanzane e la torta dal forno, accendo anche una candela perché fa figo, metto la musica jazz che piace a me e aspetto.
Suona il citofono, è lei. Risponde al mio “Chi è?” con il suo solito “Apri Gigi”, sono felice cazzo. È tornata la mia Fra.
Si apre l’ascensore, lascia tutte le valigie lì e mi corre incontro. La stringo come non mai e la bacio, credo sia stato uno dei baci più belli da quando ci conosciamo, un bacio che mancava da troppo, un nostro bacio, a casa nostra: io e Fra. Le prendo le valigie, lei entra in casa si toglie il cappotto e le scarpe e cammina scalza, io la seguo, vorrei fare l’amore adesso. Ti amo Fra.
“Vieni Fra, c’è una sorpresa per te”, la porto in sala da pranzo, lei guarda la tavola imbandita e mi sorride, mi si avvinghia al collo e mi bacia, poi però si allontana improvvisamente e arriccia il naso dicendomi “Gigi non senti puzza di bruciato?”.
“Cazzo la lasagna!!!”, mi sono dimenticato la lasagna nel forno. Corro in cucina, apro il forno e vedo che quella che doveva essere una lasagna bianca, è diventata tristemente nera. Bruciata. Immangiabile. Bestemmio.
Fra ride, mi accarezza mentre sono di testa nel forno. “Gigi cosa avrebbe dovuto essere quella?”
“Una buonissima lasagna di carciofi. Ora è una lasagna abbronzata”. Lei mi bacia e mi tira via dal forno, nell’orecchio mi sussurra che ha molta fame ma che vuole fare l’amore. Fanculo alla lasagna e viva l’amore.
Dopo l’amore la fame è aumentata notevolmente, a quel punto squilla il mio cellulare, è mia madre. Non so se risponderle, mi prenderà in giro per secoli, per non parlare poi di mio padre. Decido di affrontare la situazione.
“Pronto Mamma”
“Wueilà Gigi, beh? Come era la lasagna?”
“Bah, secondo me doveva essere buona, ma c’è stato un piccolo imprevisto nel forno”
Questa volta le risate dall’altro lato del telefono sono due. Ridono di gusto quei due signori che mi hanno messo al mondo, quei due che corrispondono a Mamma e Papà.
“So tutto Gigi. So tutto”
“Come sai tutto? Anche tu hai sentito la puzza di bruciato?”, continua a ridere senza pensare alla tristezza del proprio figlio afflitto.
“No no, ci ha avvisato Fra. Ha detto anche che ha molta fame e ha chiesto il mio aiuto. Venite qui per cena ok?”
“No io non vengo in quella casa di serpi. E poi Fra non è più mia moglie”, mi giro e la trovo appoggiata alla porta piegata in due dalle risate. Le sillabo candidamente che è una gran stronza, ma rido anche io.
“Beh muovetevi che si fredda tutto dai”.
“Che hai preparato?”
“Lasagna di carciofi ovviamente, oggi mi hai dato l’ispirazione e l’ho fatta anche io”
“Ah pure! Ok va bene. Posso portare il dolce e le melanzane?”
“Porta porta, almeno vediamo cosa sei stato in grado di fare con le altre pietanze”
“Grazie mamma, ti voglio bene anche io. Ci vediamo tra poco”
Mi giro di nuovo verso di lei, la osservo mentre ride in ginocchio in segno di perdono. Bentornata Fra, mi sei mancata. La bacio.