I ritorni sono ricordi che hanno completato il giro. Hanno stretto un patto tacito con la pazienza e uno di sangue con la fiducia dell’attesa.
Ernest Hemingway aveva l’abitudine di interrompere una sessione di scrittura a metà di una frase, in modo da sapere da dove iniziare la mattina seguente.
Così era sicuro che tornassero velocemente; che completassero il giro. Perché non è poi così importante sapere di dover ricominciare. La cosa più difficile è scoprire il come. Con un bacio, con un abbraccio, con due baci sulle guance, con una stretta di mano?
Come si fa a ricominciare senza sbagliare il primo passo?
Non ho mai pensato che saresti ritornata. Io che ho trascorso più di un’estate con Bruno Lauzi che Ritornava, con Selvaggia e Gianni, con Sapore di Mare 2, con i juke-box che inghiottivano il gettone e il mio groppo in gola. Un fanatico della nostalgia non può amare che un 33 giri. Perché è tondo, perché torna come un ricordo che ha completato il giro, perché se non hai più le emozioni che vorresti, basta cambiare lato. Bisogna avere sempre un piano, e un lato, B nella vita.
Hai completato il giro e abbiamo ripreso a scrivere come Ernest sul foglio che avevamo dimenticato. Cominciato a quattro mani, poi scarabocchiato tutto, non per metterlo in bella copia, solo per cancellarlo.
“Come si ricomincia? Dimmelo tu. Con quale parola? Mettendo una virgola e andando avanti come se nulla fosse accaduto?” Le guardo le labbra e aspetto una risposta.
“Con un punto. Perché è tondo e va accapo.” Con l’indice mi schiaccia la punta del naso, sorride, e il gelo si scioglie. So come ricominciare ad amarti. Senza regole e schemi perché ora tutto torna.
Accendo la luce come piace a noi. Riprendiamo il nostro gioco degli occhi. È dolce spiarci in mezzo ai nostri baci. Scoprire se uno dei due apre gli occhi per fermare la meraviglia. Accendo la luce perché voglio vederti come se fosse la prima volta. Spogliarti piano assecondando le tue curve, ti prendo in braccio, tu che ti fai piccola piccola, girare in tondo al centro della stanza. E ad ogni volteggio sfioro la tavola con le mele fuji che sono rimaste. La torta di mele che ti ho preparato ha profumato tutta la casa, la assaggeremo poi. Ora assaggio te.
Questa notte è la notte in cui tutto torna. Il ricordo ha completato il giro ed è finito proprio qui sopra di me su questo letto. Questa notte non ho bisogno di ricordare ma ho solo bisogno di noi.
Domani non esiste perché potrebbe ricominciare il girotondo e rischierei di perderti per altri giorni. Questa notte è il nostro punto tondo da proteggere; va accapo senza l’ansia di dover chiudere il periodo, lasciando scorrere le parole come vengono. Torno a chiamarti “Amore” senza pensare che non si può.
Perché il cuore in realtà non ha quella forma lì, il cuore è tondo, come una fuji.
Torna.
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