Nello scorso post abbiamo fatto una piccola introduzione alla food photography concentrandoci in particolare sulla sensazione che dobbiamo trasmettere a chi sta osservando la nostra foto.

Nella lista delle variabili da tenere in considerazione abbiamo fatto riferimento al punto di ripresa. Questo infatti ci aiuta a veicolare il messaggio in un modo o nell’altro e tra poco capirai perché.

Iniziamo col dire che ci sono 4 tipi di punti di ripresa:

–    Punto di vista dell’osservatore (45°)

–    Dall’alto o verticale (180°)

–    Orizzontale (0°)

–    Dal basso

1. IL PUNTO DI RIPRESA DELL’OSSERVATORE
cipolla-manjoo

Analizziamo i pro e i contro di questa prospettiva.

PRO:

– è angolo più confortevole per l’osservatore;
– conferisce naturalezza allo scatto;
– è quello più usato su brochure, riviste, blog, libri di cucina;
– permette di guidare l’osservatore in un percorso visivo;
– offre un effetto di profondità;
– consente di raccontare anche quello che sta attorno al piatto;
– offre anche una limitata prospettiva del tavolo;
– si presta al formato verticale ma anche a quello orizzontale; non è escluso il formato quadrato.

CONTRO:

– essendo quello più comune è quello più abusato;
– consente un’inquadratura più limitata dell’intero tavolo;
– si serve di ottiche particolari (in mancanza delle quali la foto risulta confusionaria)

Vediamo degli esempi per capire di cosa parliamo:

Two Loves Studio | Food Photography

Two Loves Studio | Food Photography (from Pinterest)

In questo caso è stata utilizzata un’ottica luminosa ( = apertura diaframma inferiore a 3.5) che ha permesso di staccare maggiormente il soggetto in primo piano rispetto allo sfondo. L’osservatore segue il percorso che gli viene imposto dalla fotografia: osserva prima di tutto i dolcetti in primo piano e solo successivamente lo sfondo e solo dopo tutta la storia che raccontano i particolari (la cannella usata come decorazione finale e che testimonia come siano appena stati fatti dallo scovolino della cannella ancora sporco, il fatto che siano fatti in casa come dimostra lo sfondo, etc).

Strawberry tart di insidethebag su Flickr

Strawberry tart di insidethebag su Flickr

in questo secondo caso invece vuole essere risaltato un’ingrediente su tutti, la farina. In questa cucina il principale ingrediente è questo particolare tipo di farina che spicca tra gli “strumenti” del mestiere. Gli oggetti fuori fuoco servono a rafforzare la centralità (non solo compositiva) del soggetto delle foto.

Quando conviene usare questo genere di prospettiva allora?

–  quando la foto che state scattando verrà pubblicata su un menù o su un libro
–  quando la foto che state scattando servirà a completare il racconto di un piatto o di
un’esperienza sul vostro blog (quale migliore punto di vista di quello del vostro occhio?)
–  quando volete includere degli elementi che caratterizzano il contesto dell’esperienza: strumenti
usati, location, momento della giornata, ingredienti, etc.